Mentre siamo in trepidante attesa per la pubblicazione in GURI del decreto correttivo del Codice, un’altra importante novità si delinea all’orizzonte: le nuove direttive europee in materia di appalti pubblici.
La Commissione UE nel comunicato del 13 dicembre scorso (https://ec.europa.eu/info/law/better-regulation/have-your-say/initiatives/14427-Direttive-sugli-appalti-pubblici-valutazione_it), rende noto che, in relazione all’approvazione delle nuove direttive, la medesima Commissione “sta ora avviando una valutazione di tre atti legislativi che disciplinano gli appalti pubblici nell’UE (“come acquistare”): le direttive 2014/23/UE (direttiva sulle concessioni), 2014/24/UE (direttiva sugli appalti pubblici) e 2014/25/UE (direttiva sui servizi di pubblica utilità). Ne verranno analizzate l’efficacia e l’impatto in tutta l’UE, valutando se tali atti legislativi rimangono idonei allo scopo, se conseguono gli obiettivi previsti a un costo minimo e se sono adeguati ad affrontare le sfide attuali”.
La Commissione UE rammenta che ogni anno, le amministrazioni pubbliche dell’UE spendono circa il 14% del PIL (oltre 2.400 miliardi di EUR all’anno) per l’acquisto di servizi, lavori e forniture. In molti settori quali l’energia, i trasporti, la gestione dei rifiuti, la protezione sociale e la fornitura di servizi sanitari o di istruzione, le autorità pubbliche sono i principali acquirenti.
Circa il 48 % dei fondi strutturali e di investimento europei viene speso mediante appalti pubblici.
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