Quel pasticciaccio brutto degli incentivi alla progettazione

Commento alla deliberazione della Sezione autonomie della Corte dei conti 13.5.2016, n. 18

17 Maggio 2016
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Una delle cose che generalmente danno più fastidio sono i pareri non richiesti, specie quando, poi, danno per scontate soluzioni che così scontate non sono.

Il parere espresso dalla Corte dei conti, Sezione autonomie, con la delibera n. 18/2016 in parte appartiene alla categoria. Esso, infatti, in un inciso, prende posizione su un tema estremamente delicato, che non appare per nulla così scontato come risolto dalla Sezione.

Nel parere si legge: “In linea con quanto previsto dai criteri di delega (art. 1, comma 1, lett. rr), contenuti nella legge 28 gennaio 2016, n. 11, la nuova normativa, sostitutiva della precedente, abolisce gli incentivi alla progettazione previsti dal previgente art. 93, comma 7-ter, ed introduce, all’art. 113, nuove forme di «incentivazione per funzioni tecniche». Disposizione, quest’ultima, rinvenibile al Tit. IV del d.lgs. n. 50/2016 rubricato «Esecuzione», che disciplina gli incentivi per funzioni tecniche svolte da dipendenti esclusivamente per le attività di programmazione della spesa per investimenti e per la verifica preventiva dei progetti e, più in generale, per le attività tecnico-burocratiche, prima non incentivate, tese ad assicurare l’efficacia della spesa e la realizzazione corretta dell’opera.

Un inciso lo facciamo anche noi e riguarda un’incredibile epifania: le attività burocratiche sono finalizzate ad assicurare “efficacia” e “correttezza della spesa!”. Per una delle rarissime volte in cui ciò avviene, proprio la Corte dei conti, severa giudice della tanto disprezzata “burocrazia”, sottolinea che sia opportuno incentivarla, perché le attività burocratiche sono necessarie e utili. Come, poi, in un’attività tecnica, nella l’esecuzione del progetto è fondamentale tanto quanto il progetto, l’incentivazione possa escludere la progettazione, non lo ha capito proprio nessuno. Salvo, ovviamente, le lobby dei professionisti ingegneri ed architetti, che hanno premuto per anni ed anni allo scopo di ottenere l’eliminazione dell’incentivo alla progettazione, sperando così di vedere incrementare la quantità degli affidamenti in loro favore. Con disdoro delle regole di revisione della spesa e suo contenimento, che nessuno mette in luce.

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