Il Codice Appalti del 2023 consente di disporre la proroga tecnica del contratto anche in assenza di una esplicita indicazione negli atti di gara.
Questa previsione non sovverte i principi generali già affermati dalla giurisprudenza, per la quale comunque la proroga tecnica è ammessa solo in casi eccezionali e non costituisce un diritto dell’operatore economico, che non può quindi dolersi della sua mancata attivazione da parte dell’ente pubblico.
Con riferimento alla specifica materia delle concessioni, invece, il Codice Appalti del 2023 ha introdotto una modifica di rilievo, non consentendo più l’affidamento diretto ma solo la procedura negoziata laddove la concessione sia di importo inferiore alle soglie comunitarie.
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Proroga tecnica, affidamento diretto e concessione: i principi del codice appalti 2023
A cura di Vincenzo Laudani
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