Prezzi e tariffe 
nei servizi pubblici locali

22 Febbraio 2016
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Le tariffe per la fruizione dei servizi di pubblica utilità, tra cui rientrano anche quelli locali, rappresentano una qualificante variabile troppo spesso sottovalutata nella formulazione della complessiva strategia di marketing dell’ente locale o dell’impresa pubblica di gestione.
La manovra sulla variabile tariffaria rappresenta, infatti, un elemento di non secondaria importanza nella corretta impostazione della strategia di marketing, sia da parte delle utilities sia degli stessi enti locali che tuttora producono ed erogano molti servizi minori in “economia diretta”.

In un momento in cui la pressione tributaria, anche locale, incide prepotentemente sui redditi dei cittadini, fortemente compressi dagli effetti depressivi sulla crescita economica e sull’occupazione, determinatisi a seguito di una delle più importanti crisi economiche dell’ultimo secolo, concentrare l’attenzione sulla composizione di un marketing mix volto ad ampliare l’offerta di servizi pubblici in favore di una più vasta platea di clienti-utenti, andando a soddisfare, attraverso meccanismi di differenziazione tariffaria, anche i segmenti più marginali, acquista valenza non solo sotto il profilo dell’ottimizzazione economica della produzione, ma anche (e soprattutto) nella dimensione sociale.

Il saggio a cura di Giuseppe Bassi “Prezzi e tariffe nei servizi pubblici locali – Strategie di pricing e modelli applicativi” edito da Maggioli Editore,  ha quale scopo quello di coniugare, in un’ottica interdisciplinare, aspetti storico-ordinamentali, microeconomici, di teoria della regolazione e di marketing del prezzo, con i classici modelli proposti dalla dottrina economico-aziendale in tema di analisi costo-volume-profitto e di ottimizzazione della struttura aziendale, attraverso uno sguardo sempre e comunque rivolto al “prezzo” quale variabile chiave del sistema.

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