La multiservizi romana ha ottenuto il Premio Social Procurement nel corso della XII edizione della fiera Compraverde (www.forumcompraverde.it)
Acea SpA è una delle principali multiutility italiane. Quotata in Borsa nel 1999, è attiva nella gestione e nello sviluppo di reti e servizi nei business dell’acqua, dell’energia e dell’ambiente. Tra le attività: servizio idrico integrato (acquedotto, fognatura e depurazione), produzione di energia, in particolare da fonti rinnovabili, vendita e distribuzione di elettricità, illuminazione pubblica e artistica, smaltimento e valorizzazione energetica dei rifiuti. Acea è il primo operatore nazionale nel settore idrico con circa 9 milioni di abitanti serviti nel Lazio, Toscana, Umbria e Campania; tra i principali player italiani nell’energia con circa 8,3 TWh di elettricità venduta e nelle reti con circa 10 TWh di elettricità distribuita nella città di Roma. È il sesto operatore in Italia nel settore ambiente con 820.000 tonnellate di rifiuti trattati (il dato include le ceneri smaltite). Acea applica il Codice degli appalti al pari delle stazioni appaltanti pubbliche. Anche agli appalti di questa Società si applicano le recenti previsioni in materia di sostenibilità ambientale e sociale, cui ha fatto seguito la costruzione di diversi bandi “green” di rilevante entità economica, tra cui la fornitura di arredi, di carta per stampanti, di cancelleria e di indumenti da lavoro.
Quest’ultima procedura è stata recentemente premiata nell’ambito della dodicesima edizione del Forum Compraverde (www.forumcompraverde.it/premio-compraverde/), il più importante evento italiano ed europeo per le politiche, i progetti e le iniziative, pubbliche e private, dedicate agli acquisti verdi e sostenibili, realizzato dalla Fondazione Ecosistemi.
La documentazione di gara, per un importo complessivo a base d’asta pari a € 6.809.000, fa riferimento al Decreto 28 gennaio 2017 contenente i relativi Criteri Ambientali Minimi (CAM) e integra considerazioni ambientali e sociali lungo l’intero ciclo di vita dell’appalto.
Oltre ai consueti requisiti connessi alla qualità dei prodotti, specifici punti di attenzione e fattori di innovazione del procurement sono stati gli elementi di tutela sociale e ambientale legati alla produzione dei beni, gli standard emissivi dei veicoli utilizzati nelle consegne e il destino dei capi a fine utilizzo.
Più in dettaglio, per i capi è stata richiesta una certificazione ambientale “tra Organic Content Standard (OCS)”, “Global Organic Textile Standard” (GOT) oppure Ecolabel.
Sul piano sociale, è stato richiesto al fornitore un impegno rispetto al fatto che i beni oggetto dell’appalto fossero prodotti in conformità agli standard sociali minimi in materia di diritti umani e di condizioni di lavoro lungo la catena di fornitura, definiti dalle leggi nazionali dei Paesi ove si svolgono le fasi della catena, ed in ogni caso in conformità con le Convenzioni fondamentali stabilite dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro e dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Inoltre, è stato richiesto all’Appaltatore il ritiro degli indumenti giunti a fine vita previa rimozione del logo aziendale, e qualora possibile il loro avvio al riutilizzo attraverso i canali resi disponibili dall’appaltatore nell’offerta tecnica. Se le condizioni dei capi non ne avessero permesso il riutilizzo, è previsto l’avvio al riciclo in maniera differenziata secondo quanto previsto nel DM 11/01/2017.
Un’ulteriore previsione volta a ridurre l’inquinamento atmosferico è relativa alla consegna dei prodotti: semplificando, l’Appaltatore dovrà utilizzare solo mezzi a ridotto impatto ambientale appartenenti alla categoria Euro 5 o superiore ovvero immatricolati dopo il 1 settembre 2009 ma con medesime prestazioni.
Il giusto mix di tutela dei diritti dei lavoratori e riduzione degli impatti ambientali ha permesso alla Società di ottenere risultati molto avanzati ma comunque replicabili in altre aziende multi servizi.
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