Appaiono piuttosto singolari le discordanze evidenti tra le indicazioni contenute nello schema di Piano Nazionale Anticorruzione ed ordinamento degli Enti locali.
Oggettivamente, il PNA 2019 contenuti pianificatori pare averne ben pochi.
Trascorsi sei anni dal primo del 2019, questo piano non poteva non scontare il problema di qualsiasi atto pianificatorio: il venire a mancare di materia “nuova” da trattare.
Chissà se chi all’ANAC ha scritto questo schema abbia compreso quanto velleitario sia pretendere che ogni anno Enti locali, anche di piccola dimensione e con forte propensione alla staticità organizzativa e gestionale, aggiornino e modifichino in modo significativo i propri piani triennali.
Di fatto, lo schema di PNA (Piano Nazionale Anticorruzione) si riduce ad una – comunque utile – ricognizione di indicazioni già fornite dall’ANAC in passato, tra vari piani e indirizzi.
Proprio per questa ragione, colpisce che un’opera ragionata di riassunto delle indicazioni fondamentali sulle regole di presidio nella lotta contro la corruzione ed il conflitto di interessi sia stata redatta senza emendarla da una serie di problemi tecnici, derivanti da precedenti ed evidentemente meno meditate stesure.
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