Partecipate: posticipato al 30 novembre il termine per le dichiarazioni di esubero

Riordino società partecipate: siglata l’Intesa in Conferenza Unificata

27 Settembre 2017
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Riordino società partecipate: siglata l’Intesa in Conferenza Unificata

“Abbiamo chiesto e ottenuto un tempo più congruo per una verifica seria degli eventuali esuberi derivanti dai piani di razionalizzazione delle società partecipate. Si tratta di passaggi delicati che richiedono più di qualche giorno e prevedono procedure con i sindacati. L’obiettivo che ci poniamo come sindaci è quello di tutelare ed essere al fianco dei lavoratori”. Lo dichiara il presidente dell’ANCI Antonio Decaro, al termine della riunione della Conferenza Unificata. A riportarlo è il portale dell’Associazione dei Comuni.

Piccola premessa: la legge stabilisce il termine del 30 settembre per la presentazione dei piani di revisione e razionalizzazione delle partecipate, la ricognizione del personale in servizio e la dichiarazione di eventuali esuberi. È  tuttavia la stessa legge a prescrivere che gli esuberi siano motivati anche alla luce dei piani di revisione. Risulta evidente dunque che se i piani di revisione saranno presentati il 30 settembre, la loro valutazione in funzione di eventuali esuberi debba essere consentita prevedendo tempi congrui.

Grazie dunque all’Intesa raggiunta la scorsa settimana in Conferenza Unificata, è stata recepita la richiesta, avanzata congiuntamente da ANCI, Regioni e Province, di posticipare al 30 novembre la dichiarazione degli esuberi da parte delle società controllate, solo a seguito di un’attenta analisi dei piani di razionalizzazione delle società partecipate che vanno comunque approvati entro il 30 settembre. Conseguentemente, il termine per la comunicazione ai sindacati degli esuberi sarà il 10 dicembre. Le società controllate avranno tempo fino al 20 dicembre per comunicare gli eventuali esuberi alle Regioni che dovranno formare gli elenchi regionali ed entro il 15 gennaio 2018 trasmetterli all’ANP, l’Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro.
“Ciò – ribadisce il presidente Decaro – serve a tutelare maggiormente i lavoratori attraverso tempi congrui per la formazione e la gestione di un procedimento complesso, perno di una riforma delle partecipate pubbliche che va portata avanti nella massima garanzia dei diritti dei dipendenti delle nostre società”.

Per approfondire l’argomento
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Trento, 12 ottobre 2017

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