Organizzazione di manifestazioni culturali e turistiche con una fondazione e modello di accordo

A cura di Maurizio Lucca

Maurizio Lucca 9 Ottobre 2022
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In un’ottica di rinnovamento sull’idea di cultura (postmoderna e post pandemica), immersi nel PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, con la Missione 1 dove si investe in due settori chiave per l’Italia: turismo e cultura), nel potenziamento dei sistemi animati dal c.d. Art Bonus o delle sponsorizzazioni, nella digitalizzazione degli archivi e delle opere, si è disposto un tendenziale incontro tra risorse pubbliche e private, in vista di una interazione tra economia e cultura, tra Stato e mercato, con la volontà di creare un’“industria culturale” dove i prodotti sono valori e beni: ossia, quel patrimonio culturale, paesaggistico, storico presente nel nostro Paese, disseminato nei Comuni e fonte inesauribile di sfruttamento.

La consapevolezza di dare a questo immenso “prodotto”, tesoro di abilità (e genio) presenti in ogni territorio, caratterizzandolo per la sua unicità e tipicità, ha aperto la strada a nuovi strumenti giuridici e riforme legislativein un processo di gestione manageriale di musei, teatri, accademie, fondazioni per la piena diffusione e integrazione tra operatori economici e istituzioni pubbliche con progetti di animazione e cooperazione, funzionali in grado di attrarre sempre più fruitori di “benessere”.

L’obiettivo comune risiede nell’organizzazione di eventi, i più diversificati, in relazione ai diversi settori di intervento (cultura, musica, turismo, storia, arte, solo per citarne alcuni), utilizzando uno strumento fornito dall’ordinamento attraverso la “coprogettazione” o il “convenzionamento” per assumere e realizzare i coincidenti interessi pubblici (ex art. 118, ultimo comma, Cost.).

 

Si mettono qui a disposizione informazioni utili per la PA sul tema affrontato e uno schema di accordo.

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