Nuovo codice appalti, la disciplina nel sottosoglia comunitario. La questione dell’interesse transfrontaliero

A cura di Stefano Usai

Stefano Usai 7 Giugno 2023
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Il nuovo codice dedica agli appalti del sottosoglia comunitario uno specifico micro sistema normativo (declinato negli artt. 48/55 del Libro II “Dell’appalto”, contenuto nella Parte I “Dei contratti di importo inferiore alle soglie comunitarie”).

Evidente, quindi, l’intento degli estensori di facilitare il compito del Rup nella fase istruttoria/preparatoria che porta alla decisione sulle procedure di affidamento/aggiudicazione da utilizzare.

L’inquadramento generale

Le prime disposizioni specifiche (al netto della parte introduttiva relativa ai principi che presidiano l’attività delle stazioni appaltanti/enti concedenti) sono declinate nell’art. 48 rubricato “Disciplina comune applicabile ai contratti di lavori, servizi e forniture di importo inferiore alle soglie di rilevanza europea”, composto di 4 commi.

Nel primo comma si chiarisce l’ambito normativo di riferimento dei contratti di importo inferiore alla soglia comunitaria (le soglie sono definite nell’articolo 14) con la precisazione che l’affidamento e l’esecuzione di questi contratti si svolge (anche) nel rispetto dei principi di cui al Libro I, Parti I e II (questa dedicata alla c.d. “digitalizzazione” del ciclo di vita dell’appalto).
Il riferimento, pertanto, rispetto all’omologo primo comma dell’art. 30 viene sfoltito da una serie di richiami ai principi classici che presidiano l’attività del Rup.

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