La legge prevede che il Green Public Procurement diventi obbligatorio. Nello specifico, prevede che vengano adottati i criteri ambientali minimi previsti dal Piano d’Azione Nazionale per il Green Public Procurement per il 100% degli acquisti di beni e servizi che impattano sui consumi energetici e le emissioni di CO2 (attrezzature elettroniche, servizi energetici, illuminazione pubblica, IT, ecc.) e per il 50% degli altri acquisti delle altre categorie merceologiche e servizi per i quali i criteri ambientali minimi sono stati approvati o verranno in futuro approvati o aggiornati.
Il Collegato ambientale prevede anche misure per incentivare l’adozione delle certificazioni di prodotto (come ad es. Ecolabel, PEFC, Plastica Seconda Vita) o di sistema (come ISO14001/EMAS).
La particolare attenzione al settore del Green Public Procurement si coglie sia nelle nuove direttive comunitarie sugli appalti, sia nella legge delega per il recepimento delle direttive e il riordino della disciplina dei contratti pubblici (approvata definitivamente dal Senato il 14 gennaio scorso).
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