È sentire diffuso che cambiare idea sia segno di intelligenza e atto di coraggio, ma quando a modificare platealmente opinione sia l’ANAC, nell’esercizio delle funzioni dalla legge alla stessa attribuite, si avverte il sentore che l’autorevolezza che le è propria possa venire in un qual modo minata.
Già il fatto che il nuovo indirizzo tracciato sul dibattuto tema si apprenda da notizie di stampa, solo riportate sul sito istituzionale dell’Autorità quale conferma, fa apparire il caso come connotato da un certo grado d’ombra. In particolare, il titolo che si legge sulla nota testata giornalistica, e del pari replicato sul sito dell’Autorità, desta quantomeno disorientamento: “Equo compenso fuori dagli appalti pubblici”.
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L’ANAC sull’equo compenso: cambio di rotta
A cura di Beatrice Armeli
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