La compensazione dei debiti tributari con i crediti verso la PA ex art. 95 comma 2 D.lgs. 36/2023

A cura di Stefano Taddeucci

Stefano Taddeucci 3 Aprile 2023
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Nel testo approvato dal CDM il 28.03.2023 è stata introdotta, all’art. 95 comma 2, la norma in base alla quale l’esclusione non opera “nel caso in cui l’operatore economico abbia compensato il debito tributario con crediti certificati vantati nei confronti della pubblica amministrazione”.

Questa nuova norma è del tutto coerente con quella contenuta nell’art. 28 quater del D.P.R. 602/1973, la quale prevede quanto segue: “a partire dal 1° gennaio 2011, i crediti non prescritti, certi, liquidi ed esigibili, maturati nei confronti delle  amministrazioni pubbliche di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo  30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni per  somministrazione, forniture ((, prestazioni professionali)) e appalti,  possono  essere compensati con le somme dovute a seguito di iscrizione a ruolo”.

Facciamo un esempio: procedura attivata dalla stazione appaltante (di seguito “SA”) X; il concorrente ha un debito con l’Agenzia delle Entrate ma ha anche un credito nei confronti del Comune Y (diverso dalla SA X) per il corrispettivo di un precedente appalto non ancora pagato. In tal caso, il concorrente potrà chiedere al Comune Y di pagare direttamente tale corrispettivo all’Agenzia delle Entrate, in modo da estinguere il debito tributario e da poter così essere ammesso a partecipare alla procedura di appalto.

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Gli Appalti Pubblici dopo il nuovo Codice – Primo commento al D.Lgs. 31 marzo 2023, n.36

• Il regime transitorio• Il nuovo “Responsabile Unico di Progetto”• Le novità in tutto il ciclo dell’appalto• Le procedure sotto e sopra sogliaCon il D.Lgs. n. 36 del 31 marzo 2023 è stato approvato il nuovo Codice dei contratti pubblici, emanato in attuazione della Legge delega n. 78/2022. Sia le innovazioni che le discontinuità rispetto al D.Lgs. 50/2016 sono significative e profonde. Pertanto, questo volume intende essere una GUIDA OPERATIVA, per un primo sicuro orientamento nella complessa e articolata disciplina DEL NUOVO CODICE, privilegiando una descrizione chiara, un linguaggio semplice e un approccio sistematico. Inoltre, questo nuovo Codice si presenta come il primo testo unico “autoapplicativo” essendo già incorporata nei suoi allegati la normativa di dettaglio di natura regolamentare. Nel manuale sono incorporati:• Box di sintesi su cosa cambia• Il testo integrale del nuovo codice 2023L’esigenza prioritaria di valorizzare gli appalti pubblici come leva strategica per la ripresa dell’economia, il rilancio degli investimenti e l’attuazione del PNRR, hanno condotto il legislatore ad un radicale mutamento di prospettiva nella regolazione della materia, orientandola verso i nuovi principi del “risultato”, della “fiducia” e dell’“accesso al mercato”.Il drammatico contesto economico-sociale, indotto prima dalla lunga pandemia e ulteriormente aggravato dal conflitto russo-ucraino, e la ineludibile necessità di garantire un’efficace e tempestiva ripresa, hanno anche richiesto la conversione di molte delle recenti misure emergenziali e transitorie in norme a “regime ordinario” (procedure di affidamento, tempi di espletamento dei procedimenti di aggiudicazione, rinegoziazione e revisione prezzi, soglie degli affidamenti diretti e procedure semplificate, ecc.).Alessandro MassariAvvocato specializzato in contrattualistica pubblica, direttore del mensile “Appalti&Contratti” e della rivista internet appaltiecontratti.it

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