Nel Consiglio dei Ministri del 3 marzo 2016 è quindi stato oggetto di prima approvazione il decreto legislativo. Il testo riduce i 600 articoli e 1500 commi del codice De Lise in 217 articoli.
Il governo, subito dopo l’approvazione, ha sottolineato quelli che sono i pilastri del nuovo codice.
Semplificazione, trasparenza, lotta alla corruzione e qualità sono i 4 punti cardinali che il ministro delle infrastrutture Delrio utilizza per illustrare gli obiettivi perseguiti dal testo.
In primo luogo la qualità, come qualità delle gare: si fa riferimento al superamento del criterio del massimo ribasso a favore di quello dell’offerta economicamente più vantaggioso, che concilia i bassi costi e la qualità dei lavori e dei servizi. Inoltre si da rilevanza alle garanzie offerte in termini sociali e ambientali.
Ma il codice spinge, secondo il governo, anche su qualità delle imprese, qualità delle stazioni appaltanti, qualità dei progetti.
Semplificazione e lotta alla corruzione sono largamente affidate all’Anac. Si ha un netto rafforzamento del ruolo dell’Autorità indipendente, che entro il 18 aprile dovrà già predisporre quell’insieme di norme di soft law, per mettere in moto il sistema delineato dal nuovo testo.
Altra priorità è la riduzione della “tendenza al contenzioso”, con predisposizione di strumenti alternativi come l’accordo bonario.
Per la prima volta, infine, sono normate coerentemente le concessioni, e si fa espressamente riferimento al principio del rischio operativo a carico del privato.
Adesso ci si aspetta un tour de force: il termine fissato dalla legge delega per l’approvazione del decreto è il 18 aprile, ma prima occorrerà ottenere i pareri del Consiglio di Stato, della Conferenza unificata e delle commissioni parlamentari competenti per materia. E 45 giorni sono proprio il tempo minimo per concludere l’intero iter.
Se l’iter andrà a buon fine Il nuovo testo si applicherà a partire dalla sua entrata in vigore, il prossimo 18 aprile, e sostituisce il vecchio Dlgs n. 163/2006 e il regolamento appalti (Dpr n. 207/2010).
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