La sentenza della Corte di Giustizia Europea, IV Sezione 16 gennaio 2025, in causa C-424/23
“1) L’articolo 42, paragrafo 3, della direttiva 2014/24/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 febbraio 2014, sugli appalti pubblici e che abroga la direttiva 2004/18/CE, deve essere interpretato nel senso che:
l’elenco, in tale disposizione, dei metodi di formulazione delle specifiche tecniche è esaustivo, fatte salve le regole tecniche nazionali obbligatorie compatibili con il diritto dell’Unione, ai sensi di detta disposizione, e fatto salvo l’articolo 42, paragrafo 4, di tale direttiva.
2) L’articolo 42, paragrafo 4, della direttiva 2014/24 deve essere interpretato nel senso che:
le amministrazioni aggiudicatrici non possono, senza aggiungere la menzione «o equivalente», precisare, nelle specifiche tecniche di un appalto pubblico di lavori, da quali materiali debbano essere costituiti i prodotti proposti dagli offerenti, a meno che l’utilizzo di un determinato materiale risulti inevitabilmente dall’oggetto dell’appalto e non sia ipotizzabile alcuna alternativa fondata su una soluzione tecnica diversa.
3) L’articolo 42, paragrafo 2, della direttiva 2014/24, in combinato disposto con l’articolo 18, paragrafo 1, di tale direttiva, deve essere interpretato nel senso che:
l’obbligo di concedere agli operatori economici pari accesso alle procedure di aggiudicazione di appalti pubblici e il divieto di creare ostacoli ingiustificati all’apertura degli appalti pubblici alla concorrenza, enunciati in quest’ultima disposizione, sono necessariamente violati quando un’amministrazione aggiudicatrice elimina, mediante una specifica tecnica non compatibile con le regole enunciate all’articolo 42, paragrafi 3 e 4, di detta direttiva, talune imprese o taluni prodotti”.
* * * *
1. Il D.lgs. 31 dicembre 2024, n. 209 (cd “Decreto Correttivo”) non ha modificato il d.lgs. 36 del 2023 nella parte in cui disciplina le specifiche tecniche (articolo 79 e Allegato II.5).
CONTINUA A LEGGERE….
Il Decreto Correttivo non modifica la disciplina del D.lgs. 36 del 2023 sulle specifiche tecniche. I nuovi chiarimenti della Corte di Giustizia Europea
A cura di Ornella Cutajar e Carla Ragionieri
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento