Il Consiglio di Stato e la rotazione, considerazioni pratiche

Il Consiglio di Stato ritorna sulla questione della rotazione e della procedura negoziata “aperta”

Stefano Usai 13 Novembre 2019
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Il Consiglio di Stato ritorna sulla questione della rotazione e della procedura negoziata “aperta”

Il Consiglio di Stato, Sez. V, con la recente pronuncia del 5 novembre 2019, n. 7539 ritorna sulla questione della rotazione e della procedura negoziata “aperta” (che invero appare sempre più una contraddizione) e con rinnovato (ed accentuato) rigore esclude che l’alternanza, senza adeguata motivazione da parte del RUP, possa non essere applicata nei “procedimenti semplificati”.
Il giudice pone quindi, in modo esplicito, la questione sul fatto se il procedimento semplificato, magari reiterato, possa davvero prescindere dalla rotazione. La risposta è negativa.

La sentenza

In alcuni passaggi della pronuncia – di conferma della sentenza di primo grado del TAR Lazio, Latina, sez. I,  n. 535/2018 – sembra emergere che il procedimento negoziato (caratterizzato dalla “consultazione” formale del mercato e dalla fase successiva di invito senza limitazione alcuna alla partecipazione)  non può ritenersi l’equivalente di un procedimento aperto (come lo intenderebbero le linee guida ANAC  n. 4 che, nel caso di specie per il giudice, sembrano avere una valenza ben superiore ad un semplice modello “virtuoso”).

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