“Deve ritenersi che colui che abbia svolto un qualsiasi ruolo sostanzialmente incidente sull’attività di verifica della progettazione di un’opera non possa poi assumere l’incarico di componente del CCT del relativo contratto. La rilevanza del ruolo svolto non può che essere valutata in concreto, rispetto alle effettive attività svolte dal soggetto, ma in ogni caso con un approccio prudenziale connaturato alla ratio essendi delle incompatibilità che giocoforza mirano ad evitare il verificarsi di situazioni astrattamente incidenti sul bene giuridico tutelato, e cioè l’oggettività dei giudizi cui è chiamato il CCT. Ed appare evidente che se un soggetto abbia in precedenza contribuito a verificare un progetto non possa essere oggettivo nel valutare eventuali e successive dispute che dovessero sorgere sul medesimo progetto”.
E’ quanto sottolinea ANAC con la Delibera n. 22 del 22 gennaio 2025 nell’ambito di un procedimento di vigilanza relativo alla fase di esecuzione contrattuale, in particolare con un’accurata disamina della normativa di riferimento aggiornata alle modifiche apportate dal D.lgs. 209 del 31 dicembre 2024.
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Il Collegio Consultivo tecnico e l’espresso richiamo alla garanzia di indipendenza di giudizio e valutazione del Decreto Correttivo
Commento alla Delibera ANAC 22 gennaio 2025, n. 22
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