I criteri di aggiudicazione dopo il decreto “Sblocca cantieri”

E-book novità. A cura di Luigi Seccia

28 Maggio 2020
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E-book novità. A cura di Luigi Seccia

Il testo presenta l’esame della normativa più risalente sino alle più recenti modifiche (in particolare, quelle apportate dal “decreto sblocca-cantieri”, D.l. n. 32/2019, conv. in l. 55/2019), senza trascurare le implicazioni pratiche e le questioni interpretative che la prassi quotidiana e la giurisprudenza sottopongono all’attenzione degli operatori.

I meccanismi di scelta dei pubblici contraenti costituiscono un elemento essenziale della disciplina nazionale e sovranazionale in materia di contratti pubblici.

Una disciplina che vede nei criteri di individuazione della migliore offerta – i cc.dd. “criteri di aggiudicazione” – uno strumento “fondamentale” (così nei considerando alla direttiva 2014/24/UE) per il soddisfacimento dei bisogni che la singola stazione appaltante si prefigge di conseguire con ciascun affidamento e, più in generale, per l’attuazione degli indirizzi di politica economica e sociale che l’ordinamento intende perseguire.

Una disciplina – quella racchiusa nelle direttive europee del 2014 e nel Codice dei contratti pubblici di cui al D.lgs. n. 50/2016 – che rappresenta il punto di arrivo di un percorso articolato e tutt’altro che lineare, in cui i criteri di scelta della migliore offerta diventano la sintesi di contrapposte esigenze e spinte (l’attenzione alla qualità delle commesse pubbliche piuttosto che al loro prezzo, l’approccio all’attività discrezionale dell’amministrazione piuttosto che a quella vincolata, la speditezza delle procedure di evidenza pubblica come valore assoluto da favorire a scapito dell’effettiva convenienza, anche in termini di costi del ciclo di vita, delle prestazioni acquistate, ecc.).

Una disciplina che si è tentato in questa sede di esaminare muovendo dalla normativa più risalente sino alle più recenti modifiche (in particolare, quelle apportate dal “decreto sblocca-cantieri”, D.l. n. 32/2019, conv. in l. 55/2019), senza trascurare le implicazioni pratiche e le questioni interpretative che la prassi quotidiana e la giurisprudenza sottopongono all’attenzione degli operatori.

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