Sotto la vigenza del Codice Appalti del 2023 la richiesta di rinvio a giudizio del legale rappresentante del concorrente per alcuni reati, come la turbata libertà degli incanti, può fondare la sua esclusione dalla procedura di gara.
La Stazione Appaltante deve però effettuare un’adeguata istruttoria e, in particolare, avviare il contraddittorio con l’impresa.
Deve inoltre escludersi che il provvedimento possa essere fondato sulla mera presenza di indagini penali, non costituendo queste un elemento probatorio sufficiente nel sistema del Codice Appalti del 2023.
In mancanza l’esclusione del concorrente è illegittima.
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