Il dibattito sull’equo compenso è all’ordine del giorno.
Dopo la discussa Nota dell’ANAC del 19 aprile, volta ad escludere la disciplina sull’equo compenso introdotta con la l. 49/2023 dall’ambito degli appalti pubblici, interviene la nuova sentenza del TAR Lazio del 30 aprile, che si allinea alla precedente pronuncia del TAR Veneto del 3 aprile in senso opposto a quello da ultimo sostenuto dall’Autorità, dando conferma di garanzia del dovere per le pubbliche amministrazioni di applicare il principio dell’equo compenso nei confronti dei prestatori d’opera intellettuale, stante il fatto che la prospettata incompatibilità tra la predetta legge e il Codice dei contratti pubblici è in ogni caso smentita dal dato testuale.
Le conseguenti note di CNI, Inarsind e CNAPPC non si sono fatte attendere. Ancora invece non si è pronunciata la già più volte interpellata Cabina di regia.
Può essere dunque opportuno confrontare schematicamente le diverse interpretazioni poste al tavolo dell’accesa discussione, così che il Lettore possa formulare più agevolmente le proprie valutazioni.
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Forum sull’equo compenso: “botta e risposta”
A cura di Beatrice Armeli
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