Risulta paradossale che ci si ponga ex post il problema dell’impatto delle norme (ma non dovevano esservi analisi preventive ad accompagnare ogni legge?): è questo il caso della legge sull “equo compenso” su cui interviene, appunto a posteriori, l’Anac.
Pare piuttosto evidente che vi sono due ordini di disposizioni rispetto alle quali, finché è possibile, occorre intervenire, prima di tutto, in via interpretativa: l’ordinamento non tollera lacune, ma nemmeno contraddizioni (e nemmeno abrogazioni implicite di una norma speciale da parte di una generale, come si vedrà immediatamente).
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