Bisognerà aspettare le linee guida dell’Anac per sapere quando le p.a. possono rifiutarsi di fornire le informazioni
È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’8 giugno, il decreto trasparenza, il primo dei decreti attuativi della riforma Madia, noto per introdurre finalmente anche in Italia il Freedom Information Act (FOIA).
Si tratta del decreto legislativo 25 maggio 2016, n. 97 recante la “Revisione e semplificazione delle disposizioni in materia di prevenzione della corruzione, pubblicita’ e trasparenza, correttivo della legge 6 novembre 2012, n. 190 e del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33, ai sensi dell’articolo 7 della legge 7 agosto 2015, n. 124, in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche”, che en
In sintesi il decreto sulla trasparenza della p.a. prevede che ogni cittadino possa accedere senza alcuna motivazione ai dati in possesso della pubblica amministrazione e che, non possa ricevere un diniego alla sua richiesta di informazioni se non motivato.
L’accesso riguarda tutte le informazioni comprese quelle che riguardano l’affidamento di gare ed appalti. L’invio di documenti in via digitale dovrà essere gratis. In caso di un rifiuto inoltre il cittadino potrà fare ricorso. Un nodo riguarda quello delle limitazioni ai dati accessibili e cioè il confine tra trasparenza e privacy.
In tema di accesso civico è stato eliminato l’obbligo di identificare chiaramente dati o documenti richiesti, è stata esplicitata la prevista gratuità del rilascio di dati e documenti, è stato stabilito che l’accoglimento o il rifiuto dell’accesso dovranno avvenire con un provvedimento espresso e motivato, è stato previsto che l’accesso è rifiutato quando è necessario evitare un pregiudizio concreto alla tutela di uno degli interessi.
“Abbiamo mantenuto la promessa. Il Foia è legge – aveva sottolineato il Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazion Marianna Madia al momento della sua approvazione definitiva. – Con il decreto attuativo della riforma della pubblica amministrazione, approvato definitivamente, l’Italia adotta una legislazione sul modello del Freedom of Information Act. I cittadini hanno ora diritto di conoscere dati e documenti in possesso della pubblica amministrazione, anche senza un interesse diretto».
«Nel corso del dibattito pubblico di questi ultimi mesi – aveva dichiarato il Ministro – mi ero impegnata affinché venissero recepite le condizioni espresse nei pareri delle commissioni parlamentari: chiedere un documento sarà gratuito; un’amministrazione che rifiuta il rilascio di un documento dovrà motivarlo in maniera chiara; il cittadino che si oppone al rifiuto di un’amministrazione di rilasciare un’informazione potrà rivolgersi al responsabile della trasparenza o al difensore civico e, in ogni caso, al Tar. Il FOIA può garantire la massima trasparenza della PA e la più ampia partecipazione dei cittadini, che possono esercitare un controllo democratico sulle politiche e le risorse pubbliche».
«L’impegno sulla trasparenza – ha concluso Marianna Madia – non finisce qui. A breve, con un metodo che sin qui ha funzionato, coinvolgeremo le realtà della società civile sull’open government e apriremo un percorso di confronto e lavoro comune».
Stefano Muccioli
Redazione Appalti&Contratti
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