Decreto Semplificazioni: la bozza che entra in Consiglio dei ministri

Decreto Semplificazioni: la nuova bozza del testo verso il Consiglio dei ministri

28 Maggio 2021
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Decreto Semplificazioni: la nuova bozza del testo verso il Consiglio dei ministri

Sale a 65 articoli la nuova bozza del Decreto Semplificazioni, che di fatto unisce 2 macro-provvedimenti emergenti dalle spire del Recovery Plan: il testo sulla governance del PNRR e quello propriamente inteso come decreto sulle semplificazioni.
Nel testo compaiono le norme taglia tempi per le autorizzazioni ambientali e per velocizzare i cantieri. Le deroghe per gli appalti già previste e in vigore vengono prorogate fino a giugno 2023 (non più fino al 2026). Salta la misura sul massimo ribasso e manca anche il subappalto, ancora oggetto di confronto in queste ore. I primi 17 articoli riguardano invece la governance del Piano, dalla cabina di regia politica fino ai meccanismi di audit e controllo.

Decreto Semplificazioni: la bozza che entra in Cdm

Come si legge questa mattina sul Sole 24 Ore “niente reintroduzione del massimo ribasso e sistemazione delle norme sui subappalti rimessa all’esito dell’incontro tra il presidente del Consiglio Mario Draghi con i sindacati”. Non mancano infatti le novità nell’ultima bozza del Decreto Semplificazioni uscita dalla cabina di regia tenuta dal Governo ieri mattina e portata alla riunione preparatoria del Consiglio dei ministri annunciato per la giornata di oggi.
Tra i numerosi cambiamenti rispetto alle prime versioni, si legge sul Sole 24 Ore, spicca la scelta di estendere solo fino al 30 giugno 2023, invece che a tutto il 2026, le deroghe al codice degli appalti previste dal Decreto Semplificazioni del luglio scorso (d.l. 76/2020). Sono invece confermate le semplificazioni per il Superbonus 110% (interventi con Cila senza attestazione senza attestazione dello stato legittimo dell’immobile) e la corsia preferenziale per il rilascio di pareri per le grandi opere del Recovery Plan, con la nascita di una Sovrintendenza speciale e di un comitato speciale presso il Consiglio superiore dei lavori pubblici, con iter in parallelo per il rilascio di autorizzazioni come la Via, l’interesse archeologico, l’esame in Conferenza di servizi.

>> Leggi anche Decreto Semplificazioni: appalti senza gara fino al 2023.

La preoccupazione delle Province

Nel frattempo segnaliamo le dichiarazioni del presidente dell’UPI (Unione Province d’Italia) Michele de Pascale a proposito delle notizie stampa secondo cui dal Decreto Semplificazioni sarebbe stata stralciata la norma che qualifica di diritto le Stazioni Uniche Appaltanti di Province e Città metropolitane: “Ci preoccupano le notizie di stampa secondo cui nel Decreto Legge semplificazione all’esame del Governo sarebbe stata stralciata la norma che prevedeva la qualificazione di diritto delle Stazioni Uniche Appaltanti di Province e Città metropolitane. Questo decreto legge è uno dei provvedimenti più urgenti e importanti per far partire nel modo migliore il percorso di attuazione degli investimenti del Recovery Fund, che ha negli Enti locali, Province, Comuni e Città metropolitane, i protagonisti di alcune delle missioni chiave, dalla transizione ecologica all’inclusione sociale. Il ministro Franco ha quantificato in oltre 80 miliardi le risorse che dovranno essere gestite dagli Enti territoriali, con una tempistica serrata. Le Stazioni Uniche Appaltanti di Province e Città metropolitane sono strutture strategiche in questo processo, un ruolo che lo stesso Governo ha riconosciuto tanto da avere previsto da subito, nella prima versione del Decreto, la norma che le valorizzava. Comprendiamo che le scelte da fare siano complesse e che ci sia in questo momento un confronto serrato tra Governo, forze politiche, economiche e sociali, ma invitiamo tutti a considerare quanto questa norma abbia importanza per assicurare alle imprese che opereranno anche per le piccole realtà locali di avere a disposizione strutture professionali e affidabili. Tra l’altro, mentre le altre questioni su cui si sta discutendo hanno impatto sul mondo del lavoro, questa norma esula completamente dal dibattito e gli unici effetti sono positivi e di semplificazione dei procedimenti. Per questo invitiamo tutti, Governo, Parlamento e Partiti di maggioranza, a riflettere ancora prima di cancellare una norma giusta e attesa da anni dai territori”.

> LA BOZZA DI DECRETO SEMPLIFICAZIONI AGGIORNATA AL 27 MAGGIO.

 

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