Decreto Correttivo, tra l’incompiuto subappalto e le misteriose categorie a qualificazione obbligatoria

Arrigo Varlaro Sinisi 16 Dicembre 2024
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1.- Le novità in tema di subappalto
Lo scorso 21 ottobre il Consiglio dei Ministri ha approvato lo schema del decreto Correttivo al Codice dei contratti pubblici del 2023. 

Tra le molte novità, si segnalano quelle in tema di “subappalto”; le principali sono tre:

– la prima riguarda l’obbligo di stipulare i contratti di “subappalto” in misura non inferiore al venti per cento delle prestazioni subappaltabili, con PMI; resta ferma la possibilità per gli operatori economici di indicare nella propria offerta una diversa soglia di affidamento delle prestazioni subappaltabili alle PMI motivate da ragioni legate all’oggetto o alle caratteristiche delle prestazioni o al mercato di riferimento (art. 119, c. 2).

– La seconda prevede l’obbligo di inserimento nei contratti “subappalto” e nei “subcontratti” di clausole di revisione dei prezzi, nel rispetto delle disposizioni di cui all’articolo 60 e in coerenza all’Allegato II-2-bis.

– La terza prevede la possibilità per i soli subappaltatori di utilizzare i CEL relativi alle prestazioni da essi eseguite (art. 119, c. 20).

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