Non più tardi di un mese fa, sulle pagine di questa Rivista evidenziavamo come lo schema di Decreto correttivo, approvato dal Consiglio dei Ministri il 21 ottobre 2024, lasciasse immutata la questione della individuazione delle categorie SIOS e di quelle a qualificazione obbligatoria. Individuazione che, ad avviso della Commissione incaricata di redigere lo schema di decreto correttivo, doveva intendersi ancora effettuata ad opera dell’art. 12 del D.L. n.47/2014, convertito con la legge n. 80/2014, trattandosi di una norma mai abrogata.
E proprio sulla perdurante vigenza di tale norma e, quindi, sulla corretta individuazione di quali fossero le categorie a qualificazione obbligatoria, la giurisprudenza, all’indomani dell’entrata in vigore del Codice del 2023, si è pronunciata in modo tutt’altro che univoco (al riguardo, si rinvia alla giurisprudenza richiamata nel contributo di approfondimento sopra menzionato).
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