Decreto correttivo in dirittura d’arrivo: oggi l’approvazione del testo definitivo in CdM

Alessandro Massari 20 Dicembre 2024
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E’ oramai concluso l’iter di approvazione del decreto correttivo, con l’intervenuta acquisizione
dei pareri obbligatori (Consiglio di Stato, Conferenza Unificata, Commissioni parlamentari).
 
Il testo definitivo sarà approvato dal Consiglio dei Ministri della seduta di venerdì 20 dicembre.
 
Tra le “condizioni” espresse, da ultimo, dalla Commissione Ambiente del Senato, si segnalano: 

– Inserimento di un nuovo articolo 36-bis: Prevedere norme procedurali per gli appalti nei settori speciali che escludano l’accesso civico generalizzato, privilegiando un accesso motivato, in linea con la legge n. 241/1990.

– Revisione prezzi: Chiarire i meccanismi per la revisione dei prezzi negli appalti, con percentuali precise (80% o alternative) e consentire l’uso di prezziari settoriali oltre agli indici ISTAT.

– Qualificazione dei consorzi stabili: Introdurre una disciplina transitoria di 5 anni per il passaggio alla qualificazione “in proprio”, evitando l’uso esclusivo del contratto di avvalimento.

– Disciplina del collaudo nei settori speciali: Prevedere norme flessibili per collaudi e verifiche di conformità, distinguendo tra contratti sopra e sottosoglia comunitaria, con la possibilità di utilizzo di collaudatori esterni.

– Subappalto: Confermare la possibilità di utilizzare le lavorazioni subappaltate per la qualificazione dell’appaltatore.

– Collegio consultivo tecnico: Rendere facoltativa l’applicazione dell’istituto nei settori speciali, stabilendo soglie più alte per la sua obbligatorietà.

– Appalti di prodotti da Paesi terzi: Introdurre giustificazioni dettagliate per la deroga alla preferenza verso prodotti UE.

– Proposte di Partenariato Pubblico-Privato (PPP): Limitare la pubblicazione delle informazioni delle proposte e circoscrivere la conferenza di servizi preliminare ai progetti complessi.

– Contratti collettivi di lavoro: Rimuovere vincoli relativi all’applicazione dei contratti collettivi in base alla dimensione o natura giuridica delle imprese.

Le “osservazioni” formulate riguardano diverse semplificazioni al Codice per ridurre burocrazia e incertezze.

Tra le varie:

– chiarire il concetto di “giurisprudenza prevalente”,
– escludere obblighi di CIG per affidamenti in house,
– favorire giovani professionisti con contratti suddivisi e prove selettive, e
– migliorare le tutele nei contratti collettivi.
– Si suggerisce di consentire RUP esterni per enti piccoli,
– escludere le società quotate da obblighi di trasparenza non pertinenti,
– alzare la soglia BIM a 4 milioni e
– regolare meglio le procedure negoziate.
– Infine, si richiedono semplificazioni per verifiche progettuali, ampliamento degli incentivi tecnici e una revisione delle norme su equo compenso e ribassi.

Le osservazioni della Commissione ambiente della Camera riguardano la semplificazione e l’efficienza delle norme sui contratti pubblici. Tra queste, si propone di ridurre i tempi di stand still,  garantire maggiori tutele negli accordi quadro e migliorare i meccanismi di revisione dei prezzi.  Si chiede inoltre di eliminare penalità sproporzionate e di chiarire l’uso delle lavorazioni subappaltate per la qualificazione. Viene sottolineata l’importanza di maggiore trasparenza sottosoglia europea, aggiornamenti sulle spese generali e incentivi per i RUP.
Altri punti riguardano l’allineamento delle normative con requisiti tecnici, la tutela delle specificità del settore edilizio e la revisione delle clausole contrattuali.

Contiamo di poter pubblicare nelle prossime ore il testo che entrerà in Consiglio dei Ministri, la cui pubblicazione in Gazzetta avverrà nelle giornate successive, e dunque entro il 31 dicembre, come più volte annunciato dal MIT….  insomma un’autentica “strenna natalizia” per tutti gli operatori degli appalti pubblici!

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