La perdita integrale del capitale sociale e la successiva erogazione di fondi pubblici, destinati al ripianamento delle perdite occultate nei bilanci, hanno condotto l’amministratore unico di una società in house al danno erariale pari alle perdite occultate.
Sono queste le conclusioni della Corte dei conti dell’Umbria contenute nella sentenza n. 51/2024.
La vicenda
Un amministratore unico di una società in house, la cui partecipazione era detenuta al 100% da un ente locale, esercente la gestione di una serie di servizi di interesse economico generale come la gestione di musei, di aree di sosta a pagamento, di una farmacia, di una scuola di musica e di liuteria, nonché prestazioni di assistenza scolastica nelle scuole materne, è stato convenuto dalla Procura contabile per il danno erariale causato alla società successivamente posta in liquidazione a causa della riduzione del capitale sociale al di sotto del minimo legale a seguito di perdite di esercizio accumulate in diversi anni.
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