Con due sentenze, la n. 139 e soprattutto la n. 140 del 22 luglio 2024 i giudici della Corte Costituzionale si sono pronunciati nel merito della legittimità nelle norme disciplinati il sistema del payback sui dispositivi medici, con una decisione, che inevitabilmente sta condizionando nel bene e nel male il sistema sanitario, così come attualmente ideato e conosciuto anche dai privati cittadini.
Ricostruiamo prima di tutto sinteticamente il quadro normativo: l’art. 9 ter comma 9 del D.L. 78 del 2015, poi convertito in legge ha previsto che l’eventuale superamento del tetto di spesa a livello nazionale e regionale stabilito per l’acquisto di dispositivi medici, venisse posto a carico delle aziende fornitrici per una quota complessiva pari a 40% nell’anno 2015, 45 nel 2016 e 50% nel 2017, in misura percentuale al loro fatturato sul totale della spesa, mentre la definizione delle modalità procedurali venivano rimesse alle regioni, previa intesa con la Conferenza permanente per i rapporti con lo Stato, le regioni e le province autonome di Bolzano e Trento.
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