La VIII Commissione, esaminato lo schema di decreto legislativo recante «Schema di decreto legislativo recante disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50» (atto n. 397) ha espresso, per quanto di competenza, parere favorevole indicando le proposte di modifica al codice
Dopo le valutazioni già espresse da Consiglio di Stato e Conferenza unificata si tratta dell’ultimo atto prima del via libera definitivo che arriverà nel Consiglio dei ministri della prossima settimana.
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Appalto integrato
Viene richiesta la rimozione della deroga che consentirebbe di ricorrere all’affidamento congiunto della progettazione esecutiva e dell’esecuzione dei lavori, sulla base del progetto definivo, quando ricorrano i presupposti di urgenza, in quanto la norma amplia eccessivamente le possibilità di ricorso all’appalto integrato
Subappalto
Richiesta una modifica sulla terna dei subappaltatori, in quanto le norme contenute nel correttivo non appaiono coerenti con l’articolo 1, comma 1, lettera rrr), che prevede l’espressa individuazione dei casi specifici in cui vige l’obbligo di indicare, in sede di offerta, una terna di nominativi di subappaltatori per ogni tipologia di attività prevista in progetto.
Il Parlamento chiede inoltre al Governo di mantenere l’assetto attuale del codice (confermando il tetto del 30% da calcolare sull’intero ammontare dell’appalto, invece di limitarlo alle sole categorie prevalenti). Questo nonostante i rilievi sollevati dalla Commissione Europea che ha evidenziato come le norme sul subappalto contenute nel nuovo codice degli appalti e nel decreto correttivo siano in contrasto con le norme e la giurisprudenza UE.
Massimo ribasso
Sui criteri di aggiudicazione si va verso la richiesta di cancellare l’autorizzazione a usare il massimo ribasso per questioni di urgenza, aggiungendo un tetto del 30% al punteggio attribuibile allo sconto economico nelle offerte economicamente più vantaggiose.
Opere sottosoglia
Per gli appalti compresi tra 40.000 e 150.000 euro viene richiesto l’innalzamento da 5 a 15 del numero di imprese da invitare alle trattative private nei lavori, mentre per servizi e forniture la richiesta è di passare da 5 a 10. Sempre nelle procedure negoziate sotto il milione di euro “prive di interesse transfrontaliero” viene previsto l’ok alla riserva del 50% per la partecipazione alle gare delle Piccole e medie imprese locali, richiesta avanzata da Comuni e Regioni.
Lavori in house e concessioni
Viene richiesta l’eliminazione di tutte le deroghe previste dal correttivo sui lavori in house dei concessionari. Previsti inoltre 12 mesi in più per avviare le gare per le concessioni in scadenza e di una soluzione per dare copertura normativa all’assegnazione in house di alcune concessioni autostradali, tramite la formula del controllo analogo esercitato dal ministero delle Infrastrutture per mezzo di uno speciale comitato.
Stefano Muccioli
Redazione Appalti&Contratti
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