Contratti pubblici, nei primi due quadrimestri 2024 diminuzione per i lavori rispetto al 2023

30 Gennaio 2025
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Una crescita in tutti i settori a livello di numerosità degli appalti e, soprattutto, a livello di importo, con il maggiore incremento dal punto di vista dei valori economici, in termine congiunturali, registrato dal settore dei servizi. 

È quanto emerge dal Rapporto quadrimestrale sul mercato dei contratti pubblici del 2° quadrimestre 2024 (maggio-agosto) elaborato da Anac, in raffronto ai dati elaborati nell’analogo Rapporto relativo al 1° quadrimestre (gennaio-aprile) dello scorso anno: due documenti, messi a punto dall’Ufficio statistico, studi e analisi banche dati dell’Autorità, che si caratterizzano per aver tenuto in considerazione le innovazioni realizzate dalla nuova disciplina riguardante la digitalizzazione dell’intero ciclo di vita dei contratti pubblici, prevista nel nuovo Codice degli appalti e con piena efficacia proprio dall’inizio del 2024, che ha cambiato il paradigma di rilevazione e raccolta dei dati all’interno della Banca Dati Nazionale dei Contratti Pubblici (Bdncp).

Nel periodo maggio-agosto 2024, dal punto di vista della numerosità, i servizi rappresentano il 41,6% delle 93.427 procedure di affidamento di importo superiore o uguale a 40mila euro pubblicate in tale quadrimestre di riferimento (sono state 73.698 nel periodo gennaio-aprile 2024); le forniture rappresentano il 34,7%; i lavori il 23,7%. Dal punto di vista degli importi, degli oltre 112,9 miliardi complessivi (con notevole incremento rispetto ai circa 56,2 miliardi del primo quadrimestre), le forniture rappresentano il 41,7%, i servizi il 40,7%, i lavori il 17,6%. 

Analisi congiunturale

Più nel dettaglio, nel periodo maggio-agosto 2024, rispetto al quadrimestre precedente (gennaio-aprile 2024), a livello di importo, le forniture aumentano del 94,8%, i lavori aumentano di quasi il 52,2%, mentre i servizi sono quelli che aumentano maggiormente rispetto al quadrimestre precedente incrementandosi di ben il 141,9%.
Anche in termini di numerosità degli appalti, nel secondo quadrimestre 2024, rispetto al quadrimestre precedente, si presenta un aumento in tutti settori: lavori +48,6%; forniture +32,5%; servizi +13,2%.
“Tali importanti aumenti, in generale, si possono essenzialmente spiegare – specifica il rapporto – per il fatto che nel primo quadrimestre 2024 si era avuta una forte contrazione degli appalti dovuta, probabilmente, all’entrata in vigore del nuovo codice che ha frenato le stazioni appaltanti nell’espletare appalti anche per il cambiamento di modalità di approvvigionamento dovuto alle nuove Pad (piattaforme di approvvigionamento digitali)”. Superata questa fase iniziale, “la situazione si è stabilizzata tornando, sostanzialmente, ai valori riscontrati nel 2023”.

Nel periodo gennaio-aprile 2024, infatti, rispetto al precedente quadrimestre (settembre-dicembre 2023), si registra una diminuzione sia da un punto di vista numerico che di importo in tutti i settori: in termini di numerosità si presenta un decremento del 35,2% per le forniture, del 43,8% per i lavori e del 12,9% per i servizi; a livello di importo, le forniture diminuiscono di circa il 31,1% (forniture che, nel primo quadrimestre 2024, rappresentano circa il 43% dei 56,2 miliardi complessivi), i lavori diminuiscono di quasi il 61,5% (lavori che rappresentano circa il 23,3% dei 56,2 miliardi), i servizi si riducono di circa il 48,5% (servizi che rappresentano circa il 33,8% dei 56,2 miliardi complessivi). Va considerato, spiega il rapporto sul mercato dei contratti pubblici del 1° quadrimestre 2024, che “il primo quadrimestre di ogni anno è sempre quello caratterizzato da numeri più bassi rispetto ai due quadrimestri successivi (molto probabilmente dovuto al fatto che all’inizio anno gli impegni di spesa assunti dalle stazioni appaltanti da destinare agli appalti vengono realmente impegnati/spesi nei quadrimestri successivi al primo quando la situazione economico-finanziaria della stazione appaltante è più delineata/consolidata)”. Inoltre, la trasformazione digitale delle comunicazioni relative all’intero ciclo di vita degli appalti, con l’entrata a regime della digitalizzazione dei contratti pubblici con l’inizio del 2024, potrebbe “aver rallentato” le stazioni appaltanti nell’acquisizione del Cig (Codice identificativo di gara) “anche per la necessità di utilizzare il nuovo sistema che prevede l’interfacciamento verso una nuova realtà quale la nuova piattaforma dei contratti pubblici (Pcp) e le relative piattaforme di approvvigionamento digitale (Pad)”.

Analisi tendenziale

Nella comparazione tra secondo quadrimestre 2024 e secondo quadrimestre 2023, relativamente al numero di procedure si registra una decrescita nel settore dei lavori e delle forniture, che diminuiscono rispettivamente del 22% e del 6,4%, mentre si ha un aumento nel settore dei servizi, che crescono del 6,5%.

In termini di importo, la tipologia di contratto che aumenta di più è quella relativa ai servizi (+22,6%). Al riguardo è da segnalare per tale tipologia di contratto un appalto molto rilevante esperito da Trenitalia di ben 6,8 miliardi di euro relativo ad una procedura negoziata senza previa pubblicazione di gara che però riguarda la manutenzione della flotta ETR1000 per ulteriori 10 anni per quanto riguarda i treni ETR1000 acquisiti nel 2009 e per ulteriori 25 anni per i treni ETR1000 acquisiti da treni nel 2023. Sempre nell’ambito dei servizi, sono rilevanti tre importanti appalti esperiti tramite procedura aperta in ambito settore enti locali (Province e Regioni), rispettivamente di circa 1,6 miliardi di euro, 1,076 miliardi e 1,075 miliardi, relativamente a servizi per il trasporto pubblico locale ferroviario per la Provincia Autonoma di Bolzano, servizio di conduzione e gestione del termovalorizzatore di Acerra e concessione del servizio idrico della Provincia di Imperia, che hanno fatto aumentare in maniera significativa gli appalti dei servizi facendo registrare il valore più alto per tale tipologia di contratto dal 2021. 

A seguire il settore dei servizi, c’è quello delle forniture, che aumenta in termini di importo del 17,1% rispetto allo stesso quadrimestre dell’anno precedente: incremento dovuto essenzialmente per una ventina di importanti gare esperite da centrali di committenza tramite procedure aperte per la fornitura di medicinali, energia elettrica o acquisto di pacchetti software, il cui totale per tali 20 appalti si attesta intorno ai 6,9 miliardi di euro. 
Si ha invece una flessione importante nel settore dei lavori, il cui importo diminuisce di circa il 50%. Tale importante decremento per i lavori, spiega il rapporto, “è dovuto in parte alla decrescita degli appalti in termini di numerosità (lavori: -22,0%), ma anche da una contrazione abbastanza fisiologica del settore”, poiché negli ultimi anni “i lavori erano cresciuti in maniera davvero significativa, mentre in questo quadrimestre tornano ai livelli dell’anno 2021 o inizio anno 2022”. Simile tendenza si era già osservata nel primo quadrimestre del 2024: rispetto al primo quadrimestre del 2023, la tipologia di contratto con la maggiore flessione è proprio quello dei lavori, che si decrementano di circa il 52,7% (-20% in relazione al numero di procedure). Diminuiti, anche se in misura minore, pure i settori delle forniture (-18,6%, e in termini numerici -9,2%) dei servizi (-19,6%, in termini numerici -0,8%). 

Le fasce d’importo

Rispetto al secondo quadrimestre 2023, nel secondo quadrimestre 2024 si ha un aumento (+8,5%) nella fascia di importo superiore ai 25 milioni di euro, mentre si ha una flessione soprattutto nelle fasce di importo tra uno e cinque milioni (-25%) e tra 150mila euro e un milione (-16,3%). Tali aumenti e diminuzioni seguono sostanzialmente un andamento abbastanza proporzionale, tant’è che nelle tre fasce di importo considerate si ha rispettivamente, in termini di numero delle procedure, un aumento del 9,4% e una diminuzione del 24% e del 13,2%. Nel primo quadrimestre del 2024, invece, rispetto ai primi quattro mesi del 2023, la fascia 1-5 milioni era diminuita del 32,7% e quella sopra i 25 milioni era comunque diminuita (del 38,1%): oltre alla diminuzione, abbastanza proporzionale, del numero degli appalti indetti in tali fasce, va considerato che nel primo quadrimestre 2023, spiega il rapporto, “erano state esperite alcune gare di importo rilevante nell’ambito dei servizi di interesse generale (quali elettricità, gas, trasporti, telecomunicazioni, gestione rifiuti, approvvigionamento idrico, ecc.) che hanno superato, a base d’asta, anche il miliardo di euro; cosa che nel quadrimestre in esame non si è invece verificato”.

I tipi di procedure

Nel secondo quadrimestre 2024 aumentano a livello di importo, rispetto a maggio-agosto 2023, le procedure negoziate senza previa pubblicazione del bando, che si incrementano del 19,4%, a causa essenzialmente dell’appalto esperito da Trenitalia. Le procedure ristrette si incrementano del 14,3%. Si ha una diminuzione in termini di risorse soprattutto per gli affidamenti diretti e per le procedure negoziate previa pubblicazione del bando che diminuiscono rispettivamente del 38,4% e del 24,1%.

A livello di numerosità invece si riscontra un importante aumento delle procedure negoziate previa pubblicazione del bando (+209,7%) nonostante la diminuzione di tale tipologia a livello di importo: nel quadrimestre dell’anno precedente si sono esperite meno gare con tale tipologia soprattutto nel settore servizi di interesse generale ma di importi più elevati. A seguire si registra un aumento numerico delle procedure ristrette del 20,6%, mentre le flessioni maggiori, sempre a livello di numerosità, si riscontrano nell’ambito procedure negoziate senza previa pubblicazione del bando e delle procedure aperte che diminuiscono rispettivamente del 22,3% e del 19,9%.

Nel primo quadrimestre 2024, le procedure in cui si è avuta una maggiore flessione a livello di importo, rispetto al primo quadrimestre del 2023, sono le procedure negoziate previa pubblicazione del bando (oltre -62%). Gli affidamenti diretti aumentano a livello di numerosità del 19,2% (anche per via dell’innalzamento delle soglie intervenuto per questo tipo di affidamenti), ma non a livello di importo (-15,2%); affidamenti diretti che rappresentano ben il 56,2% del totale del primo quadrimestre dello scorso anno.
Mentre le procedure ristrette sono le uniche che fanno registrare un incremento sia a livello di importo (+27,4%) sia a livello di numerosità (+7,7%).

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