Il subappalto nel Codice appalti dopo il Decreto Correttivo: tra ritorno al passato e questioni irrisolte

Arrigo Varlaro Sinisi 16 Febbraio 2017
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E’ stata varata la prima bozza del Decreto Correttivo al Codice degli appalti del 2016. In attesa che tale Decreto assuma la veste definitiva, vale la pena esaminare, sin da ora, alcune novità in tema di subappalto.

 

Al di là di alcune opportune precisazioni, per lo più formali (ad esempio, eliminazione, al primo comma, della locuzione “di norma”, che aveva generato dubbi interpretativi) la disciplina introdotta da tale Decreto correttivo segna, almeno in parte, un ritorno al recente passato.

Tale revirement, sembrerebbe essere stato imposto dalla necessità di rendere la disciplina del subappalto meno rigida, in linea con le indicazioni fornite sul tema dalla Corte di Giustizia (Sezione Terza, sentenza del 18 luglio 2016, nella causa C-406/14) la quale ha evidenziato che la direttiva comunitaria non pone particolari limitazioni agli affidamenti in subappalto

Vediamo, qui di seguito, quali sono le novità introdotte dal “Decreto Correttivo” in questione.

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A cura dei Appalti&Contratti

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