Appalti pubblici: dal 1° gennaio tutto in digitale

A partire dal 1° gennaio 2024, per effetto delle disposizioni contenute nel nuovo codice appalti, prenderà avvia la digitalizzazione degli appalti pubblici, prevista anche tra gli obiettivi più rilevanti del PNRR (milestone M1C1-75).

12 Dicembre 2023
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A partire dal 1° gennaio 2024, per effetto delle disposizioni contenute nel nuovo codice appalti, prenderà avvia la digitalizzazione degli appalti pubblici, prevista anche tra gli obiettivi più rilevanti del PNRR (milestone M1C1-75). Un cambiamento epocale per tutti gli attori del sistema (stazioni appaltanti, operatori economici, enti pubblici), che introdurrà per le gare pubbliche l’obbligo di utilizzo di piattaforme digitali “certificate”.

A confermarlo è l’ANAC mediante un corposo comunicato reso noto nel pomeriggio di ieri 12 dicembre 2023.

Cosa cambia dal 1° gennaio 2024

Il nuovo codice appalti sintetizza le novità con la definizione di “Ecosistema nazionale di approvvigionamento digitale (e-procurement)”. Le pubbliche amministrazioni potranno acquisire dal mercato e alle migliori condizioni, le risorse utili al funzionamento, mantenimento e sviluppo delle proprie attività istituzionali attraverso l’interconnessione con banche dati e sistemi telematici, semplificando l’intero processo, velocizzandolo e rendendolo meno costo e qualitativamente più efficace. Ciò presuppone che le Pubbliche Amministrazioni non si facciano trovare impreparate con l’appuntamento del 1° gennaio 2024. Tutte quelle non ancora dotate di una propria piattaforma di approvvigionamento digitale, dovranno utilizzare piattaforme “certificate” messe a disposizione da altri soggetti, non solo per la fase di affidamento, ma anche per tutte le altre fasi del ciclo di vita dei contratti ed in particolare l’esecuzione.

La Banca Dati ANAC

Dal 1° gennaio 2024, tali piattaforme devono essere utilizzate anche per la redazione o acquisizione degli atti relativi alle procedure di programmazione, progettazione, pubblicazione, affidamento ed esecuzione dei contratti; la trasmissione dei dati e documenti alla Banca Dati ANAC. Quest’ultima diviene ora strumento abilitante l’ecosistema nazionale di e-procurement, ne sviluppa e gestisce i servizi e rende disponibili mediante interoperabilità i servizi e le informazioni necessari allo svolgimento delle fasi dell’intero ciclo di vita dei contratti pubblici.

La Banca Dati si articola nelle seguenti sezioni:

  • Anagrafe Unica delle Stazioni Appaltanti (AUSA)
  • Piattaforma contratti pubblici (PCP)
  • Piattaforma per la pubblicità legale degli att
  • Fascicolo Virtuale dell’Operatore Economico (FVOE)
  • Casellario Informatico
  • Anagrafe degli Operatori Economici

In sintesi

Rammentiamo che uno dei pilastri del nuovo codice appalti è la digitalizzazione degli appalti, prevista anche tra gli obiettivi del PNRR. La principale novità riguarderà la gestione delle gare pubbliche, per le quali diventa obbligatorio l’utilizzo di piattaforme digitali “certificate”. Pertanto, tutte le amministrazioni non dotate di una propria piattaforma di approvvigionamento digitale, dovranno utilizzare piattaforme “certificate” messe a disposizione da altri soggetti (stazioni appaltanti, centrali di committenza, soggetti aggregatori etc..).

Tali piattaforme devono essere utilizzate anche per la redazione o acquisizione degli atti relativi alle procedure di programmazione, progettazione, pubblicazione, affidamento ed esecuzione dei contratti; la trasmissione dei dati e documenti alla Banca Dati ANAC; l’accesso alla documentazione di gara; la presentazione del Documento di gara unico europeo; la presentazione delle offerte; l’apertura, gestione e conservazione del fascicolo di gara; il controllo tecnico, contabile e amministrativo dei contratti in fase di esecuzione e la gestione delle garanzie.

Sarà pienamente operativo il Fascicolo virtuale dell’operatore economico, strumento per l’accesso alle informazioni riguardanti un operatore economico per la verifica del possesso dei requisiti per la partecipazione agli appalti pubblici e l’assenza di cause di esclusione (casellario giudiziale, certificati antimafia, regolarità fiscale e contributiva, eccetera). Infine, un’ulteriore rilevante novità riguarda la fase della pubblicazione. La documentazione di gara sarà resa costantemente disponibile attraverso le piattaforme digitali e i siti istituzionali delle stazioni appaltanti e rimarrà costantemente accessibile attraverso il collegamento con la Banca dati nazionale dei contratti pubblici.

IL COMUNICATO INTEGRALE DELL’ANAC.

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