Affidamento diretto e affidamento procedimentalizzato sono “fattispecie” diverse

Stefano Usai 14 Marzo 2025
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Con il pregresso contributo (“L’affidamento diretto e la c.d. “procedimentalizzazione”) pubblicato sul quotidiano si è dato conto di alcuni approdi della prassi e della giurisprudenza (sicuramente di primo grado) da cui emerge che il fatto di far precedere l’affidamento diretto (almeno nel nomen assegnato dal RUP) da un avviso pubblico a manifestare interesse, in realtà non consente di evitare l’applicazione della rotazione. 

Se questa verità viene confermata dal MIT e dalla giurisprudenza di primo grado, si è anche detto che il Consiglio di Stato (Sez. V) con sentenza 17 gennaio 2025, n. 366 ha affermato il contrario. Nel caso di specie, però, pur vero che il procedimento aveva il nomen di affidamento diretto ciò che è emerso è il risultato di una assegnazione senza errori macroscopici del RUP. In pratica, si è trattata di una selezione vera e propria che risulta estranea all’affidamento diretto.

Da qui l’affermazione – praticamente stereotipata – secondo cui la procedimentalizzazione dell’affidamento diretto non lo snatura (non lo trasforma in una gara).

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