Le gare d’appalto. Strategie per le imprese – n.5/2025

Vincenzo Laudani 13 Marzo 2025
Allegati
Modifica zoom
100%
logo garae appalto

Scarica gratuitamente il periodico

Le Gare d’appalto 5/2025 del 13 marzo 2025.pdf 428 KB

Iscriviti alla newsletter per poter scaricare gli allegati

Grazie per esserti iscritto alla newsletter. Ora puoi scaricare il tuo contenuto.

Premessa. Tra Freud e contratti pubblici

Leggevo pochi giorni fa un libro sulla storia della psicanalisi[1] e in particolare su Freud.
Direte: che c’entra Freud con il diritto e con gli appalti?

Seguitemi e lo saprete.

L’autore del libro parla delle teorie di Freud, in modo critico. Dice, molto brevemente, che le sue strutture sembrano logicamente inconfutabili, perfette. Sembrano, perché sono in realtà affette da un cortocircuito logico. Nel tentativo di costruire questa struttura perfetta, Freud si premura di difenderla, di non renderla attaccabile. Eppure, gli studi ci hanno dimostrato che non è così. Che vi sono delle fallacie logiche, dei salti, delle forzature. Freud avrebbe operato come Kierkegaard che diceva di sentire quasi una melodia osservando un ragionamento ben costruito. Ma è una melodia apparente.

Alle volte anche la logica giuridica o, per meglio dire, le interpretazioni giuridiche seguono questo schema. Chi le propone è più occupato a creare una logica apparentemente perfetta che alle sue storture, generando mostri difficili da attaccare. È l’impressione che ho avuto leggendo le tesi sulla scomparsa dell’avvenimento di garanzia nel codice del 2023. Ben costruite, formali, dotate di una forte logica intrinseca, salvo poi scontrarsi rapidamente con il semplice dato della sua presenza delle direttive. Ancora, è il caso dell’ordinanza di rimessione del Consiglio di Stato[2] sul divieto di applicare il prezzo più basso agli appalti ad alta intensità di manodopera. Ordinanza ben costruita, logica, che si scontra però con il dato della costante giurisprudenza della CGUE.

L’autore parla di questi processi logici come di “intellettualismo”, cioè il creare volutamente ragionamenti forzati dove c’è un ragionamento semplice che li contraddice. Ecco, io credo che la materia degli appalti alle volte sia affetta da questo intellettualismo. E il principio del risultato, se ben applicato, ha proprio la funzione di superarli, di ricordarci che c’è una sostanza oltre la forma, che la logica può condurre a risultati perversi, e che da queste perversioni siamo chiamati a difenderci. Sospettiamo del formalismo che dietro la sua logica nasconde l’assenza di ragione. Sospettiamo delle arrampicate sugli specchi nascoste dietro una finta montagna. Non facciamo prevalere le nostre forzature sulla sostanza, nella vita come in un appalto e come nel diritto. E forse riusciremo spesso a concentrarci più sull’effetto delle interpretazioni che alle loro strutture. È lì che si annida il vizio. Scusate la breve parentesi ma forse, alle volte, prima di scendere nel particolare, nel basso, occorre guardare il monte per capire che rischi abbia la caduta. È fatta questa premessa, possiamo “scendere” nei particolari, parlando dei temi oggetto di questo numero.

Di cosa parliamo stavolta?

Un primo articolo è dedicato al principio di rotazione dopo il correttivo. Irrigidito, eppure eludibile, con degli strumenti, solo alcuni presidiati da divieti di elaborazione giurisprudenziale.

Un secondo articolo sono le modifiche contrattuali. Sempre difficili da gestire, perché il Codice è scritto male sul punto (ma almeno qui la colpa non è nazionale: le direttive in materia non sono molto chiare), ma cercheremo di fornire delle indicazioni su come trasformare queste criticità persino in possibili opportunità.

Seguono, come sempre, le risposte alle vostre domande, gli aggiornamenti normativi e dei piccoli consigli su scrivere degli atti.

Vi ricordo che diamo aggiornamenti quotidiani (quasi) sugli appalti pubblici nel gruppo Telegram della rivista (https://t.me/gareeappalti). Perché il mondo degli appalti è in continua evoluzione, e non si ferma mai.

Una buona lettura a tutti!
__________
[1] S. Ayan, Architetti dell’anima. Da Vienna al mondo. Il secolo della psicanalisi.
[2] Consiglio di Stato sez. V 5/12/2023 n. 10530

In questo numero


• Approfondimenti
– Il principio di rotazione dopo il correttivo appalti e la sua corretta gestione: croce per tanti e delizia per pochi

• Consigli operativi
– Le modifiche al contratto come opportunità

• Domande e risposte

• Aggiornamenti normativi e novità

• Suggerimenti per la redazione degli atti

gare062025

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento