Consiglio di Stato: nei servizi di ingegneria e architettura l’equo compenso diventa “equo ribasso”

Beatrice Armeli 31 Gennaio 2025
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Consiglio di Stato, sez. III, 27 gennaio 2025, n. 594

Chi ha seguito l’evoluzione del diritto vivente sulla vexata quaestio relativa all’applicabilità della disciplina sull’equo compenso nel campo degli appalti pubblici, specie con riguardo ai servizi di ingegneria e architettura, senz’altro ricorderà la sentenza del TAR Veneto, Venezia, sez. III, 3 aprile 2024, n. 632, con la quale, per la prima volta in termini molto approfonditi, la giustizia amministrativa si è soffermata sull’esame della l. 21 aprile 2023, n. 49 (“Disposizioni in materia di equo compenso delle prestazioni professionali”), proprio con specifico riferimento all’affidamento dei servizi tecnici negli appalti pubblici. In estrema sintesi, il Collegio giudicante aveva affermato l’applicabilità della predetta legge anche alle gare pubbliche di SIA, con conseguente impossibilità per i concorrenti di formulare ribassi sui compensi professionali, che sarebbero quindi dovuti rimanere invariati, ferma la ribassabilità delle spese generali.

Ecco che, con la sentenza in epigrafe, il Consiglio di Stato interviene a riformare la suddetta pronuncia, esprimendosi differentemente sulla materia de qua, anche alla luce del recente Correttivo al Codice dei contratti pubblici, apportato dal d.lgs. 31 dicembre 2024, n. 209.

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