Il d.lgs. 209/2024 ha introdotto nel Codice numerosi emendamenti anche alla luce della disciplina relativa all’uso dei metodi e degli strumenti di gestione informativa digitale delle costruzioni, secondo il Building Information Modeling (BIM). Disciplina che è stata essa stessa ridisegnata dal medesimo Correttivo, con le modifiche e le integrazioni apportate dall’art. 15 e dall’art. 80, rispettivamente, all’art. 43 del Codice e al relativo Allegato I.9.
Come evidenziato nella Relazione illustrativa, infatti, una delle materie centrali di intervento e di prioritaria importanza è stata quella relativa alla c.d. digitalizzazione, la quale ha costituito e rappresenta tutt’ora un elemento cardine ed estremamente innovativo dell’intero impianto codicistico.
In particolare, con riguardo alle problematiche relative all’entrata in vigore, a decorrere dal 1° gennaio 2025, delle nuove regole sull’obbligatorietà del ricorso a metodi e strumenti di gestione informativa digitale delle costruzioni, la medesima Relazione rimarca come, “se da un lato, vi sia l’esigenza di accelerare tale utilizzo, nella consapevolezza che la digitalizzazione di tutti gli elaborati di cantiere garantisce una progettazione di qualità, con dati attendibili e agevolmente confrontabili, dall’altro lato, gli enti territoriali richiedono proroghe o interventi di innalzamento della soglia per il ricorso a tali metodi, al fine di evitare che le stazioni appaltanti più piccole si trovino di fronte ad un blocco delle procedure a causa delle carenze tecniche e di personale interne”.
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