L’art. 11 del Codice Appalti del 2023 prevede che la Stazione Appaltante debba indicare negli atti di gara il CCNL primario, ossia il CCNL che stabilisce le tutele minime da garantirsi a tutti i lavoratori impiegati nell’appalto.
L’operatore economico che applichi un diverso CCNL può però dimostrare che il proprio applicato presenti tutele equivalenti (ma non identiche) a quelle del CCNL primario.
Questa previsione non può essere interpretata in senso eccessivamente restrittivo, in quanto altrimenti genererebbe una preclusione di accesso al mercato e violerebbe la libertà di organizzazione aziendale riconosciuta dalla Costituzione.
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