Il TAR Basilicata (TAR Basilicata, sez. I, 21.5.2024 n. 273), conformemente ad un indirizzo giurisprudenziali in via di consolidamento nella giurisprudenza amministrativa, conferma la possibilità per l’operatore economico di ribassare i costi della manodopera anche sotto la vigenza del Codice Appalti del 2023.
Tale possibilità viene desunta da elementi di carattere logico-sistematico (analizzati al paragrafo III.2), ossia:
– Dalla previsione dell’obbligo di indicazione dei costi della manodopera, che sarebbe priva di senso se fosse intesa quale mera trascrizione del dato indicato dalla Stazione Appaltante negli atti di gara;
– Dalla possibilità che i costi della manodopera dichiarati dal concorrente costituiscano indice di anomalia;
– Dall’art. 41 della Costituzione, in quanto un divieto di ribasso dei costi della manodopera si porrebbe in violazione della libertà di impresa e della concorrenza.
Tesi interpretativa che l’autore, per le ragioni esposte al paragrafo III.3, non condivide.
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Ribassabilità dei costi della manodopera: conferma anche dal Tar Basilicata
A cura di Vincenzo Laudani
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