Processo amministrativo – Dilazione del termine di impugnazione – Presupposto – assolvimento dell’onere di tempestiva presentazione dell’istanza di accesso

TAR Campania-Salerno, sez. I, 4 luglio 2023, n. 1620

24 Agosto 2023
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Presupposto essenziale per godere della dilazione del termine di impugnazione, per il tempo necessario alla formulazione dell’istanza di accesso e all’acquisizione della documentazione non immediatamente disponibile, è la formulazione dell’istanza di accesso nel termine di quindici giorni dall’aggiudicazione.

Pertanto, a seguito dell’adozione del provvedimento di aggiudicazione, il concorrente che intenda verificare più nel dettaglio l’operato dell’Amministrazione non può indugiare, avanzando istanza di accesso a rilevante distanza di tempo dall’aggiudicazione per poi beneficiare della decorrenza dei termini di impugnazione solo dall’effettiva conoscenza della ulteriore documentazione.

Se, infatti, l’effettività del termine di impugnazione, quale reale spatium necessario alla analisi degli atti di gara e alla individuazione dei vizi dell’attività, comporta che la sua decorrenza si ricolleghi alla reale e completa conoscenza degli atti idonei a evidenziare le patologie oggetto di censura, occorre considerare altresì che al termine di impugnazione si ricollega anche un’esigenza di certezza circa gli esiti della procedura e la stabilità dei provvedimenti adottati, non potendo il provvedimento di aggiudicazione essere soggetto a possibili contestazioni per un periodo di tempo ampiamente variabile in ragione della maggiore o minore tempestività della richiesta ostensiva del ricorrente. La certezza dei termini per la proposizione del ricorso risulta essenziale ancor più in materia di procedure di gara, in quanto incide sulle attività che l’Amministrazione e l’aggiudicataria devono porre in essere ai fini dell’esecuzione del contratto, concretamente destinate al soddisfacimento dei pubblici bisogni.
Nel bilanciamento dei contrapposti interessi, tale esigenza di certezza può essere ragionevolmente salvaguardata anche ammettendo che il termine di impugnazione si ricolleghi alla conoscenza dell’ulteriore documentazione non immediatamente disponibile ma necessaria alla rilevazione dei vizi denunciati, mediante l’imposizione di un onere minimo di diligenza a carico del concorrente, consistente nell’attivarsi immediatamente e comunque nel termine massimo di quindici giorni dalla conoscenza del provvedimento di aggiudicazione (termine desumibile ora dall’art. 76 del d.lgs. n. 50/2016) ai fini dell’acquisizione della predetta documentazione.

La determinazione di un termine certo e ragionevole anche per la proposizione dell’istanza di accesso ha quindi l’obiettivo di: – assicurare al concorrente la proponibilità del ricorso sulla base della piena conoscenza degli atti di gara, beneficiando di una dilazione temporale pari al tempo necessario ad avere cognizione di tali atti (purché si sia diligentemente attivato nel predetto termine); – determinare la misura massima della dilazione temporale del termine di impugnazione ricollegabile all’attività della parte privata; – sottrarre tale misura alla disponibilità del medesimo concorrente; – contenere entro precisi limiti l’incertezza sulla definitività del provvedimento, considerato che la fissazione di un termine massimo per la proposizione dell’istanza di accesso sposta simmetricamente in avanti il termine per la proposizione del ricorso.

Testo integrale della sentenza

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