Le disposizioni verdi, i criteri minimi ambientali e le rendicontazioni energetiche ambientali contenute nella legge delega al governo in materia di revisione dei contratti pubblici

A cura di Toni Cellura e Luca Cellura

18 Marzo 2022
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La Commissione Lavori pubblici del Senato della Repubblica ha concluso l’analisi del provvedimento, in sede referente, dopo aver terminato l’esame delle proposte emendative e aver conferito il mandato ai relatori a riferire in Assemblea. L’Assemblea del Senato della Repubblica ha poi approvato il provvedimento con 197 voti favorevoli, 24 contrari e 2 astenuti. Adesso il disegno di legge delega al Governo in materia di contratti pubblici passa all’esame della Camera.

Una breve riflessione sui motivi della Riforma del codice dei contratti

Il provvedimento si compone di un unico articolo, con il quale viene conferita una delega al Governo ad adottare decreti legislativi relativi alla riforma della disciplina dei contratti pubblici.
Le ragioni della riforma del Decreto Legislativo n. 50/2016, proposta dal Governo per adeguare le norme sui contratti pubblici al diritto europeo, vanno ricercate soprattutto nell’esigenza di riordinare una materia che, negli ultimi anni, è stata soggetta a numerose modifiche, rinvii e deroghe a tempo, che ne hanno profondamente modificato l’originario impianto.
L’obiettivo della riforma, in base a quanto illustrato in sede referente, è quello di ridurre drasticamente l’articolato, razionalizzare e armonizzare le diverse norme in materia di contratti pubblici, sia rispetto alla disciplina nazionale che a quella europea, che nel frattempo ha visto intervenire numerose modifiche.

I contenuti verdi della delega

Il provvedimento contiene una specifico paragrafo, al comma 2  punto e), dedicato alla sostenibilità ambientale degli appalti e al loro utilizzo come strumento di stimolo agli investimenti e sviluppo tecnologico.

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Partendo da un’analisi del quadro internazionale, il manuale riesce a restituire una visione organica
ed esaustiva del panorama normativo nazionale, dedicando particolare attenzione alle previsioni contenute
nel Codice degli Appalti (D.Lgs. 50/2016) e alle possibilità che questo offre all’inserimento di considerazioni
sociali negli appalti pubblici, dando anche debito conto degli interventi giurisprudenziali e di soft law più significativi.

Vengono, inoltre, analizzate le considerazioni sociali contenute all’interno dei Criteri Ambientali Minimi (CAM)
e le principali etichette, le certificazioni e i sistemi di gestione di natura sociale.

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