Se c’è una cosa di cui il mondo degli appalti non ha certamente bisogno, in un momento come questo, è la progressiva demolizione delle (poche, per la verità) regole, e relative interpretazioni, rimaste ferme nel corso degli ultimi venti anni; un momento, occorre sottolinearlo, nel quale dobbiamo celermente avviare (o mettere a terra, come piace dire ai più) le migliaia di progetti, soprattutto di lavori ed opere pubblici, che scaturiranno dal PNRR e dai bandi emanati dalle varie Autorità titolari delle diverse linee di finanziamento connesse al Piano.
Ed è invece un piccolo terremoto quello che sembra determinarsi dall’arresto del Tribunale amministrativo regionale per il Lazio che ci apprestiamo velocemente a commentare.
In realtà, ai più attenti non era sfuggito il progressivo decadimento di alcune di quelle regole, ferree in quanto appunto basate su oltre un ventennio di posizioni più o meno conformi, che avevano retto il sistema di qualificazione degli operatori economici nelle gare di lavori pubblici.
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