In tema di sostenibilità ambientale e di come lo stesso possa essere declinato anche attraverso gli appalti che vengono gestiti dagli enti pubblici
di Paola Morigi
Un interessante convegno organizzato a Ravenna il 9 maggio scorso sul tema degli “appalti verdi” – i Green Public Procurement, se vogliamo utilizzare la terminologia utilizzata a livello internazionale ̶ nell’ambito delle iniziative Fare i conti con l’ambiente, ci offre lo spunto per riprendere il tema della sostenibilità ambientale e di come lo stesso possa essere declinato anche attraverso gli appalti che vengono gestiti dagli enti pubblici.
Si tratta di una materia, oggetto a livello comunitario di direttive specifiche, che del resto è ora prevista dall’art. 34 del d.lgs. 18 aprile 2016, n. 50 ̶̶ il codice dei contratti pubblici ̶ e che non può non interessare anche gli Enti locali, molti dei quali nel corso degli ultimi anni si sono adoperati per migliorare le loro politiche ambientali o, se ancora non lo hanno fatto, intendono affrontare l’argomento, oramai divenuto imprescindibile.
Ma che cosa deve fare oggi un ente locale – o più in generale un ente pubblico – nel caso in cui debba applicare alle procedure di gara i cosiddetti CAM, i criteri ambientali minimi richiamati dallo stesso art. 34?
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