Una soluzione alternativa alla procedura prevista dall’art. 36 del Codice dei contratti
In un contesto normativo sempre più complesso, le Amministrazioni e Aziende pubbliche avvertono l’esigenza di individuare modalità di acquisto in grado di semplificare l’attività contrattuale e di ridurre gli adempimenti burocratici, anche alla luce del principio di rotazione che grava sulle procedure sottosoglia.
Fra le soluzioni offerte dall’ordinamento, l’accordo quadro è senz’altro fra le più innovative ed interessanti.
Infatti, mediante l’accordo quadro si possono realizzare notevoli risparmi di tempo e risorse, evitando al contempo alcune complicazioni operative derivanti dal recepimento della Direttiva ricorsi (D.Lgs. n. 53/2010).
Mentre per forniture e servizi l’accordo quadro è un’opportunità da valutare, per i lavori di manutenzione del patrimonio è praticamente l’unica soluzione applicabile, vista l’impossibilità di ricorrere ai “contratti aperti” dopo l’abrogazione dell’art. 154 del DPR n. 554/1999.
E’ infatti impensabile attivare un affidamento diretto per ogni manutenzione o ancora più macchinoso bandire una procedura di gara in senso proprio.
Durante il corso di formazione se si terrà a Torino il prossimo 16 aprile dal titolo “L’accordo quadro quale strumento per semplificare gli acquisti ed eseguire i lavori di manutenzione” l’avvocato Alberto Ponti, dopo una premessa sulle ricadute di carattere organizzativo, esaminerà in dettaglio le dinamiche operative dell’istituto: dalla documentazione necessaria alle forme di pubblicità, dai requisiti delle ditte ai criteri di aggiudicazione, dall’accesso agli atti alle forme di conclusione dell’accordo.
Adeguato spazio sarà riservato allo svolgimento di esercitazioni pratiche e all’analisi di casi e questioni segnalate dai partecipanti.
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