Equo compenso, Scicolone-OICE: “Finalmente si ridà dignità all’attività professionale”

Necessarie comunque le misure per evitare ribassi eccessivi nelle gare

17 Novembre 2017
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Equo compenso, Scicolone-OICE: “Finalmente si ridà dignità all’attività professionale; necessarie comunque le misure per evitare ribassi eccessivi nelle gare”

E’ questo il commento di Gabriele Scicolone, Presidente dell’OICE (l’Associazione delle società di ingegneria e architettura italiane, aderente a Confindustria) alla norma del decreto legge fiscale, approvato oggi dal Senato con 148 voti favorevoli, che introduce il principio dell’equo compenso per i professionisti: “Siamo particolarmente soddisfatti che il legislatore abbia riconosciuto un principio che deve essere sempre ritenuto fondamentale per tutti i rapporti negoziali, in ambito privato e pubblico. Si tratta di una vittoria comune a tutti coloro che operano in questo settore, prova ne sia che da subito abbiamo sostenuto le iniziative della Rete delle professioni tecniche e di Inarcassa e che saremo al loro fianco alla manifestazione del 30 novembre. Riteniamo che tecnicamente la norma sia ancora migliorabile sotto il profilo dell’ambito di applicazione soggettivo, ma è indubbio che si tratti di un importante risultato, condiviso e auspicato, che finalmente ridà dignità al rapporto fra committenza e soggetto che svolge l’attività professionale. Si riconosce qualcosa che sembrava scontata, ma non lo era nei fatti e cioè che in un rapporto a prestazioni corrispettive il compenso non è una variabile indifferente, ma essenziale in quanto remunera il lavoro intellettuale, frutto di anni di studi, di formazione e di investimenti per rimanere al passo con l’innovazione”.

La norma risponde alla sentenza di Catanzaro sulla gratuità delle prestazioni professionali; per il Presidente OICE “è vero, è una risposta forte anche alla pronuncia del Consiglio di Stato ma a nostro avviso, dopo il decreto correttivo che ha posto importanti paletti su questa materia, difficilmente una sentenza analoga a quella di Catanzaro sarebbe emessa. Ciò detto il Consiglio di Stato aveva detto una cosa inaccettabile: che il progettista poteva fare a meno del compenso perché avrebbe avuto ‘altre utilità’ e a questo la norma risponde chiaramente dicendo che queste utilità non possono sostituire in alcun modo un compenso che deve essere congruo con la prestazione svolta sia qualitativamente sia quantitativamente”.

Per i rapporti con la committenza pubblica l’affermazione del principio per Scicolone “è applicabile ai rapporti negoziali esclusi dal confronto concorrenziale, come gli affidamenti diretti fino a 40.000 euro; per gli incarichi dati in gara, in cui il prezzo lo fa la concorrenza, il committente non ha alcun ruolo, se non nelle fasi successive. Occorrerà quindi incidere, sviluppando i positivi elementi contenuti nelle linee guida ANAC e nel codice, per fare sì che si possa valutare adeguatamente – escludendola – una offerta anomala con un ribasso eccessivo. Per parte nostra da sempre sosteniamo che si debbano utilizzare i punteggi-soglia per la valutazione tecnica così da disincentivare le offerte con forti ribassi, applicare la riparametrazione dei punteggi e le formule bilineari sul prezzo. Su questo bisogna lavorare tutti insieme subito dopo il varo definitivo della legge”.

Comunicato Stampa OICE 16 novembre 2017

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