PNRR tra d.l. 76/2020 e nuovo codice appalti dopo la conversione del Decreto PNRR-3

A cura di Stefano Usai

Stefano Usai 24 Maggio 2023
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La legge 41/2023, di conversione del d.l. 13/2023 (cd. Decreto PNRR-3) rubricato “Disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e del Piano nazionale degli investimenti complementari al PNRR (PNC), nonché’ per l’attuazione delle politiche di coesione e della politica agricola comune” ha confermato – nella sua quasi totalità – le indicazioni, in tema di appalti, già contenute nel d.l..

Le disposizioni, è noto, consentono l’ultravigenza di alcune norme (limitando le riflessioni solo alle norme in tema di appalti) innestate nell’ordinamento dai cc.dd. decreti emergenza (in particolare il d.l. 76/2020 ed il d.l. 77/2021).

Queste disposizioni si inseriscono, però, in un contesto normativo caratterizzato anche dall’entrata in vigore del nuovo codice (avvenuta al primo aprile con alcune norme immediatamente applicabili ad esempio quelle contenute negli artt. 215/219 in tema di collegio consultivo tecnico, previsto nel d.l. 76/2020, per gli appalti di lavori nel sopra soglia comunitario e che, solo il codiceestende anche alle “forniture e servizi di importo pari o superiore a 1 milione di euro”)  e da una efficacia differita (che coinvolge quasi tutto il nuovo impianto normativo al netto di quanto previsto, in particolare, nell’articolo 225)  prevista al 1° luglio 2023.

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