Ancora gli appalti pubblici al centro del dibattito sulle politiche di rilancio economico e sui futuri scenari delle riforme strutturali, delineati dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) ufficialmente trasmesso alla Commissione europea il 30 aprile scorso, dopo essere stato approvato dal Consiglio dei ministri e presentato alle Camere.
Come già osservato dall’AGCM nella Relazione del Presidente Roberto Rustichelli, la disciplina degli appalti riveste un ruolo cruciale nell’ambito del piano di crescita e di sviluppo economico da attuare attraverso i fondi del programma europeo Next Generation EU, poiché costituisce la cinghia di trasmissione degli interventi pubblici all’economia reale, rappresentando un volano indispensabile ai fini del successo delle politiche macroeconomiche espansive da implementare in futuro.
Come si legge nel PNRR, Il Next Generation EU intende promuovere una robusta ripresa dell’economia europea all’insegna della transizione ecologica, della digitalizzazione, della competitività, della formazione e dell’inclusione sociale, territoriale e di genere.
Il Regolamento “Recovery and Resilience Facility” enuncia le sei grandi aree di intervento (pilastri) sui quali i PNRR si dovranno focalizzare:
- transizione verde;
- trasformazione digitale;
- crescita intelligente, sostenibile e inclusiva;
- coesione sociale e territoriale;
- salute e resilienza economica, sociale e istituzionale;
- politiche per le nuove generazioni, l’infanzia e i giovani.
Lo sforzo di rilancio dell’Italia delineato dal presente Piano si sviluppa intorno a tre assi strategici condivisi a livello europeo: digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica, inclusione sociale”.
Editoriale estratto dal n.5/2021 del mensile Appalti&Contratti
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